LA MEDICINA DEI BARBARI (I millennio a.C. - VI secolo d.C.)

Le invasioni barbariche iniziarono a devastare l'Europa dell'Impero romano già a partire dai primi secoli dopo Cristo: anche gli invasori barbari, però, avevano una società ben organizzata e una cultura medica radicata, fatta di pratiche e teorie precise.
I principali popoli barbari che giunsero nel Vecchio Mondo furono i Goti, i quali - pur praticando una medicina assai rudimentale - possedevano in realtà una precisa legislazione in campo sanitario. Questa, infatti, proibiva tassativamente qualsiasi forma di magia o stregoneria applicate alla medicina (contrariamente, ad esempio, a quanto accadeva con i Celti), arrivando addirittura al punto di punire sia chi avesse praticato che chi avesse fruito di tali espedienti. In questo frangente, inoltre, vengono considerati quasi "illuminati" da questo punto di vista anche alcuni fra i grandi sovrani barbari, primi fra tutti Teodorico (re degli Ostrogoti) e Alarico (re dei Visigoti): è nota, infatti, il forte fascino esercitato su di loro dalla cultura classica medica.

IL QUADRO STORICO

In un'epoca assai fervente per le pratiche magiche e mistiche, Teodorico (454-526 a.C.) arrivò a ordinare che le questioni sanitarie degli Ostrogoti fossero gestite soltanto dai medici. Anche nella società visigota, però, già da tempo esistevano leggi in merito, a cui - contrariamente a quanto si possa pensare - il medico avrebbe dovuto tassativamente attenersi per garanzie al paziente le cure migliori: in questo modo, dunque, la medicina potè essere considerata quasi alla pari di un'arte sociale.
Nei secoli VIII-IX d.C. anche Merovingi e Carolingi promossero numerose iniziative finalizzate alla creazione concreta di un servizio di medicina pubblica, benché in realtà i medici barbari dovettero quasi sempre vivere alla giornata (salvo riuscire a fare fortuna curando una qualche personalità eminente).

Già a partire dai primi secoli dopo Cristo, la principale differenza tra l'approccio cristiano alla “corporeità” (che si stava man mano iniziando a radicare attraverso il dualismo mente-corpo) e quello dei barbari consisteva nel fatto che questi ultimi solevano tenere in grande considerazione il corpo a discapito, invece, della cosiddetta "anima": come dimostrano in prima istanza le sopra citate remore mostrate da tali popoli nei confronti della magia, infatti, per costoro la principale manifestazione di completa salute era, per l'appunto, un corpo quanto più forte e sano possibile, di cui spesso arrivarono a manifestarne un vero e proprio culto. Non a caso le società barbare ponevano particolare attenzione alla cura dei capelli e delle barbe, prima tra tutte quella longobarda (come evidenzia di per sé lo stesso nome "Longobardi", derivato direttamente dalle lunghe barbe dei suoi uomini).

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