LE PAURE IN AMBITO SANITARIO - QUALI SONO LE PIÙ DIFFUSE?

Nella vasta gamma di emozioni che affrontiamo quotidianamente, la paura è una delle più complesse e potenti.

Quando si tratta di preoccupazioni legate alla salute, le paure possono diventare particolarmente intense. In questo articolo, esploreremo quelle più diffuse in ambito sanitario, offrendo informazioni per dissipare l’ansia e favorire una maggiore consapevolezza nella futura classe medica. 

CONTRO QUALI PAURE POSSONO IMBATTERSI GLI ASPIRANTI MEDICI?

Entrare a Medicina è il sogno di molti, ma pochi si soffermano a pensare a quante paure e fobie si possono incontrare sulla strada per il camice bianco.

Durante i sei anni di studio, per le nuove matricole, specialmente durante i primi tirocini ospedalieri o durante le visite in sala operatoria, le paure possono presentarsi in molteplici forme. Dal timore temporaneo e passeggero alla paura inconscia, che si manifesta con grande intensità ma che risulta anch’essa transitoria, fino a una fobia specifica. In quest’ultimo caso, la persona tende a manifestare malessere e ad evitare particolari situazioni, sviluppando un rifiutoa lungo termine. 

Tra le paure più comuni troviamo: 

  • emofobia
  • belonefobia
  • omatofobia.

Scopriamole nel dettaglio. 

L'EMOFOBIA: LA PAURA DEL SANGUE CHE FRENA I NUOVI MEDICI 

L’emofobia è un disturbo che porta chi ne è  soggetto a provare un senso di paura alla  vista del sangue. In campo medico può  manifestarsi in misura maggiore e più  intensamente al contatto con operazioni  chirurgiche, con l’insorgenza di sintomi come  ansia, repulsione, nausea e sudorazione.

A differenza di altre fobie, in alcuni casi  l’emofobia può portare persino  allo svenimento, causato da un  abbassamento della pressione arteriosa e da  una successiva bradicardia.

Ovviamente, i sintomi e lo spettro di  situazioni in cui questo disturbo si può  manifestare variano molto da persona a  persona, colpendo in misura maggiore chi con il sangue ha un contatto diretto e   frequente, come i medici. 

LA BELONEFOBIA: SINTOMI E CAUSE DELLA PAURA DEGLI AGHI

La Belonefobia è forse una delle fobie delle più frequenti in campo medico, che coinvolge tanto i medici quanto, soprattutto, i pazienti. 

Le persone che ne soffrono sviluppano una paura patologica nei confronti di aghi, spilli, o qualunque oggetto tagliente o acuminato, manifestano sintomi come attacchi di panico accompagnati da sudorazione fredda, tachicardia, nausea o vertigini. Tra le cause si possono individuare esperienze traumatiche vissute o riferite ad altre persone, fattori biologici ereditari, ipersensibilità al dolore o un’educazione repressiva che può aver accentuato la patologia. Pur riguardando un vasto numero di soggetti, la belonefobia può risultare particolarmente fastidiosa su soggetti del personale ospedaliero o aspiranti medici, mettendo a dura prova il lavoro o gli studi accademici. 

L’OMATOFOBIA: LA PAURA DELL'APPARATO OTTICO 

L’Omatofobia è un raro disturbo che si manifesta nella paura patologica verso gli occhi, o verso l’apparato ottico in generale. Se gran parte dei sintomi e delle conseguenze di questo disturbo riguardano la sfera sociale, in realtà possono esserci ripercussioni anche in campo medico. Ansia, disgusto, sudorazione e repulsione sono solo alcune delle risultanti che i soggetti affetti sperimentano durante – ad esempio – operazioni chirurgiche, esami di controllo o visite specialistiche. Per gran parte di loro, vedere un occhio uscire dalla propria orbita, operare o vedere operare la retina o altre strutture dell’apparato risulta difficile e fastidioso. 

COME REAGIRE? – RIMEDI E SOLUZIONI A LUNGO TERMINE

Nessuno ha detto che studiare Medicina sia semplice: la mole di studio, il numero di anni necessari a concludere la propria carriera accademica, oltre alle le paure di cui sopra, possono senza dubbio ostacolare e intimorire i giovani ragazzi e ragazze che si approcciano per la prima volta a questo mondo. 

Per loro, superare le paure significa avere accesso ad un enorme ventaglio di possibilità, per il quale vale la pena mettersi in gioco. 

Medici, chirurghi ed esperti di ogni tipo nel campo della Medicina sono concordi nell’affermare che ogni aspirante medico, per riuscire nella propria missione, deve necessariamente darsi il tempo di provare, di sbagliare, di correggersi e, infine, di riuscire. Ad un primo impatto, le paure e i timori verso la novità – come la vista del sangue, degli aghi o dell’apparato ottico – possono essere d’impatto, ma il punto spesso sta nel distinguere rappresentazione da realtà: quello che ci spaventa è il sangue in sé, o l’immagine di noi alla vista di un rivolo rosso? 

Nel panorama scientifico, l’intervento della psicologia cognitivo-comportamentale risulta difatti il più efficace al superamento delle fobie, agendo tramite l’esposizione graduale e una differente percezione del problema.

Una ferita che sanguina può scaturire paura e disagio in chiunque; ma agli occhi analitici di un medico, può solo significare una lesione profonda con emorragia esterna, con conseguenze immediate in mancanza di pronto intervento. 

MEDICINA PER TUTTI: QUALE SPECIALIZZAZIONE SCEGLIERE? 

I medici evolvono dunque il loro modo di vedere e percepire il sangue o qualsiasi altra componente del corpo umano da una visione inesperta ad una da professionista addetto ai lavori

In questo modo, anche chi è soggetto a paure e fobie specifiche può sviluppare nel tempo una tolleranza nei confronti di ciò che prima li spaventava, superando infine il problema.

Chiaramente, la facoltà di Medicina offre molte specializzazioni che non richiedono la visione diretta del sangue o degli aghi:

  • Igiene e Sanità Pubblica: si occupa di prevenzione, pianificazione degli interventi in ambito sanitario, della direzione degli ospedali e della promozione di corretti stili di vita.
  • Medicina del lavoro: incentrata sulla prevenzione, dalla diagnosi alla cura delle malattie causate dalle attività lavorative.
  • Statistica medica e medicina di laboratorio: la vita del medico ruota intorno al laboratorio, alla ricerca e l’analisi dei materiali biologici.
  • Psichiatria: si concentra sugli studi sperimentali inerenti alla cura e la prevenzione dei disturbi mentali.
  • Fisiatria: pone al centro la riabilitazione e il recupero delle funzioni del paziente.
  • Medicina dello Sport: il focus qui è l’esercizio fisico, lo sport in sé e le patologie ad esso correlate.

In conclusione: le strade che un aspirante medico ha davanti a sé all’inizio della propria carriera accademica sono molteplici. Scegliere quella maggiormente affine alle sue caratteristiche non solo può facilitarlo nell’approccio alle materie, ma può, a seconda dei casi, dargli la possibilità di mettersi in gioco, affrontando e superando quelle paure che si frappongono tra lui e il suo sogno. 

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